Quando smartphone e social diventano compagni inseparabili sostituendosi a quelli in carne ed ossa che ci ruotano attorno, allora deve scattare dentro di noi un campanello d’allarme! Un micidiale e pericolosissimo terzo incomodo si sta insinuando nelle vostre vite. La vostra vita controllata in continuazione suo malgrado da questo grande occhio e grande orecchio... e malgrado le buone intenzioni di chi vi sta attorno. Un popolo di zombie con gli occhi fissi sul piccolo schermo costantemente in ansiosa attesa di un aggiornamento su Facebook, Whatsapp, Instagram. Punta doppia spunta, blu o grigia. Un like o meglio un commento, spesso da sconosciuti... Il nostro piccolissimo e insignificante mondo di followers (che poi spesso non salutiamo se li incrociamo per strada). Un eloquio massimamente impoverito, uno strumento che diventa un vero e proprio spartiacque affettivo tra simili, cosi prossimi ma cosi irrimediabilmente divisi da questi diabolici marchingegni. Vere e proprie slot-machine dei sentimenti e della psiche umana. Cambiare le cose però non solo si può fare, ma si deve fare. A tutto vantaggio della nostra salute psico-fisica e senza contraccolpi per la carriera e non necessariamente rinunciando del tutto al telefonino ma usandolo meglio e meno...